I progetti stranieri di rigenerazione urbana presentati al Mipim – soprattutto in Nord Europa – sono strettamente legati agli interrogativi legati alla visione della città del prossimo futuro, al contributo che si può offrire per costruzioni climate-friendly e all’offerta di soluzioni attente alla qualità della vita, del lavoro e delle relazioni
di Paola Pierotti
In occasione del Mipim, Kjetil Trædal Thorsen, co-fondatore di Snøhetta, ha presentato il progetto per la riqualificazione e la modernizzazione del boulevard de La Croisette nella città mediterranea di Cannes. Concept sviluppato insieme al partner locale francese Atelier d’Urbanité Roland Castro e allo studio di ingegneria WSP, vincitore di un concorso di architettura. Un progetto di spazio pubblico, che si estenderà per 2,6 kilometri di lunghezza sul lungomare famoso in tutto il mondo.
«La Croisette è la spina dorsale sociale di Cannes. La sua forma circolare abbraccia la baia e crea una serie di connessioni tra il pubblico, la città e il mare» il commento di Thorsen. Una nuova pavimentazioni, luci, arredi urbani, ma soprattutto un nuovo immaginario, architettura che mitiga e che restituisce valore al waterfront, opera pubblica e luogo di aggregazione, pensato per le diverse ore del giorno, per la sicurezza pubblica, per la resilienza climatica, per incentivare la mobilità lenta.
Non solo architettura, quello per la Croisette è un progetto olistico concreto (la data presunta per la consegna dell’opera è fissata per il 2028), che guarda al futuro, un’opera pubblica con ricadute dirette sul valore immobiliare dell’intorno, che aiuta a raccontare il “the best of” del Mipim 2023. Iniziative che vedono in campo la regia pubblica, con investimenti diretti, progetti di medio e lungo periodo che consentono di prefigurare scenari anche per gli investimenti privati, iniziative che tengono insieme temi legati all’ambiente, all’attenzione alla comunità, all’innovazione e al mercato. Protagoniste della manifestazione sono le città d’acqua. E non solo quelle italiane, come nel caso di Trieste dove il sindaco Roberto Dipiazza è stato in prima linea per raccontare le opportunità di investimento nel Porto Vivo: un importante progetto di riqualificazione urbana che sta recuperando l’antica area del porto settecentesco, 66 ettari fronte mare, dal Canale di Ponte Rosso nel cuore della città all’area balneare di Barcola: un susseguirsi di grandi volumi edilizi, originariamente adibiti a magazzino o deposito per le merci.
«Parliamo di un patrimonio rimasto fermo per 100 anni, su cui oggi gravitano 200 milioni di investimenti. Tra due anni, il 50% della riqualificazione sarà ultimata» commenta Dipiazza che porta come riferimenti Puerto Madero a Buenos Aires, Barcellona e Amburgo. Amburgo è proprio una di quelle città che al Mipim da anni si distingue, puntando in particolare su Hafen City, quell’area ex portuale via via rigenerata a partire dalla fine degli anni ’90. Un esempio di pianificazione, negoziazione e implementazione continua. Oggi le novità passano sotto il segno di altre tre operazioni, Grasbrook, Billebogen e Science City Hamburg Bahrenfeld, dove la rigenerazione urbana è strettamente connessa con gli interrogativi legati alla visione della città del prossimo futuro, al contributo che si può offrire per costruzioni climate-friendly e all’offerta di soluzioni attente alla qualità della vita, oltre all’attenzione alla relazione tra manifattura e lavoro, con ricadute dirette sull’economia locale. Grasbrook sarà un nuovo distretto sulla riva sud dell’Elba con vista sulla Elbphilharmonie, 47 ettari di superficie dove sono previste 3mila nuove case e 16mila posti di lavoro. Un quartiere innovativo sviluppato sulla base di un intenso processo di partecipazione pubblica e di pianificazione durato anni. Altre 500 abitazioni e altri 10mila posti di lavoro sono previsti nell’ambito di Billebogen, 79 ettari di superficie con una rigenerazione vocata alla manifattura made in Hamburg, con focus sull’industria 4.0, le biotecnologie e l’ingegneria medica. Ancora, la città della scienza sarà insediata in un’area di 125 ettari e sarà pronta entro il 2040. Science City Hamburg Bahrenfeld sarà una nuova parte di Amburgo e “sarà molto più della somma delle sue parti – spiegano in una nota i promotori – più di un centro per la ricerca di base e la scienza applicata, più di un incubatore per innovazioni e trasferimento tecnologico”. Prevista una quota residenziale importante con 3mila alloggi e 6.500 posti di lavoro, uno spazio urbano basato sulla conoscenza, ma soprattutto un nuovo quartiere vivace, calamita per studenti, scienziati e creativi di tutto il mondo. Amburgo fa letteratura a scala internazionale per aver saputo convertire un’area di 127 ettari, Hafen City, nel cuore della città, con 8mila nuove case e 45mila posti di lavoro. Un laboratorio a cielo aperto per l’attenzione all’urbanità, all’ecologia sostenibile e all’innovazione tecnologica facendo leva sulla qualità del design urbano e architettonico, a partire dalle valenze esistenti (il patrimonio da rigenerare e il paesaggio).
Tra le altre città impegnate nella rigenerazione del porto c’è Riga che al Mipim 2023 ha presentato il progetto Riga Port City, un’area di 57 ettari mixed use, sulle rive del fiume Daugava. Anche in questo caso la sfida consiste nella rivitalizzazione di un’ex area portuale integrando residenze, uffici e intrattenimento, a partire dalla valorizzazione dell’eredità industriale. Il msaterplan è firmato da Hosoya Schaefer Architects, Gehl Architects, 1:1 landkab and Eeter.Giovani e innovazione. Questi i grandi temi che connotano i quartieri di nuova costruzione come nel caso di Tolosa con il grand Matabiau quais d’Oc, un progetto di sviluppo della città e dei trasporti pensato per rendere la vita più facile a tutti entro il 2030. Un piano frutto di un processo di coinvolgimento attivo della comunità che si estende intorno alla stazione Toulouse-Matabiau, in parte delimitata dalle rive del Canal du Midi, a pochi minuti dal centro storico. Concluse le procedure amministrative e gli studi preliminari, stanno per partire i progetti e i cantieri per le nuove abitazioni, per l’ammodernamento della stazione e la messa in servizio della terza linea metropolitana, dal 2028 si prevede l’arrivo dei primi abitanti e delle imprese. Dalla prossima primavera in un’area di poco meno di mille mq sarà attivato un programma socio-culturale e solidale che accoglierà in particolare la prefigurazione del futuro polo di innovazione sociale. Protagonista di questa rigenerazione sarà un digital campus. Dalla Francia alla Spagna, tra le iniziative proposte al Mipim il Parc de l’Alba, un nuovo distretto smart e sostenibile a Barcellona, nel cuore dell’area metropolitana, oltre 400 ettari di superficie e 200 di parco, 450 milioni di investimento pubblico, 30mila posti di lavoro, 15mila residenti in oltre 5mila nuove case.Lungo i waterfront e con il driver della scienza e dell’industria, le città che investono sul disegno del loro futuro sono soprattutto le città europee di medie dimensioni.